Cosa serve per diventare Trader Sportivo: le 10 caratteristiche abilitanti

Davide Renna

Diventare Trader Sportivo Professionista è un’impresa impegnativa, e sono poche le persone che riescono a raggiungere questo obiettivo.

Il motivo è semplice: il professionista deve possedere contemporaneamente molteplici qualità e caratteristiche imprescindibili. La figura dello Sport Trader, e la sua attività lavorativa, richiedono infatti una specializzazione tecnica e un bagaglio di competenze personali che, oltre a rappresentare una ‘conditio sine qua non’ per la partenza, assicurano anche la riuscita del piano progettuale previsto.

Andando oltre alla parte puramente tecnica e strategica, esaminiamo uno ad uno i 10 skill a mio parare necessari per intraprendere questa professione:

1. Propensione al rischio

Un Trader Sportivo ha in generale una elevata propensione al rischio. 

Non sono adatte le persone che hanno un atteggiamento prudenziale rispetto alla gestione finanziaria nello specifico, e alla vita in generale.

Del resto i grandissimi benefici che può offrire il successo in questa tipologia di lavoro sono così elevati proprio perché l’attività di Sport Trader rientra tra le attività finanziarie generalmente ad alto rischio.

Metodo e controllo sono fondamentali, mentre la prudenza e l’ansia sono fattori fortemente limitanti per diventare un trader sportivo.

Questo non è il luogo per cercare certezze, l’unica sicurezza che uno Sport Trader possiede è la consapevolezza del proprio metodo e delle proprie capacità.

2. Budget e visione finanziaria

Un professionista nell’ambito dello Sport Trading è dotato di un budget predefinito, così come avviene in qualsiasi attività finanziaria legata al mondo degli investimenti, e così come dovrebbe essere al momento di iniziare qualsiasi nuova attività.

Il budget deve essere totalmente separato dai movimenti finanziari personali e aziendali. E’ gestito con tecniche di money management ed è rigorosamente indipendente dal fabbisogno finanziario primario del Trader, che teoricamente dovrebbe essere in grado di sostenere senza problemi la perdita totale del budget stanziato. 

Personalmente ho sempre affrontato la questione con una mentalità imprenditoriale: per me predefinire un budget equivale esattamente al versamento del capitale sociale nel momento in cui una nuova società viene fondata. Tale versamento è per definizione “capitale di rischio” e quindi è potenzialmente esposto a rischio perdita.

3. Visione a Lungo Termine

Un professionista ha necessariamente una visione a lungo termine.

Le sue performance, nonché il rendimento del capitale destinato a tale attività (per definizione ‘yield’) sono misurate generalmente nell’arco dell’anno solare, come avviene per il bilancio di ogni attività economica.

Personalmente, investendo nel mercato degli eventi legati al Calcio nei principali campionati europei, utilizzo l’arco temporale su cui solitamente si spalmano tali eventi, con le stagioni sportive che generalmente vanno da metà Agosto a fine Maggio, a cui saltuariamente si aggiungono appuntamenti eccezionali estivi (come Europei o Mondiali) che valuto appunto come eventi eccezionali fuori stagione.

Avere una visione a lungo termine non è antitetica ad una programmazione e misurazione sul breve periodo, anzi tutt’altro. I miei OKR (Objectives and Key Results) annuali sono infatti suddivisi su base mensile e gli stessi, a loro volta, ripartiti su base settimanale.

Ciò non toglie che un professionista debba avere pazienza e visione a lungo termine, anche per gestire i momenti di down che sono inevitabilmente fisiologici.

4. Entrate Diversificate

Il mercato degli eventi sportivi non è l’unico ambito di investimento di uno Sport Trader, anche se ovviamente rappresenta il terreno fondamentale, principale e prioritario.

Come accade per le altre attività finanziarie, diversificare i propri investimenti, e anche il proprio lavoro, assicurandosi diversi tipi di entrate economiche, aiuta a spalmare il rischio finanziario e ad alleggerire l’inevitabile peso psicologico dell’attività.

Il mio primo lavoro fino a qualche anno fa era focalizzato sulle aziende che ho fondato, gestito e contribuito a far crescere; questo lavoro mi è servito anche a costruire un mindset utile nel mondo dello Sport Trading.

Da qualche anno invece i ruoli si sono invertiti: lo Sport Trading è diventato il primo lavoro, mentre le mie aziende, ormai mature, rappresentano la seconda fonte di reddito e di energia dedicata. E la base solida per affrontare gli altri progetti. 

5. Competenza Specifica di Settore

Warren Buffett, uno dei miei punti di riferimento in materia di investimenti, sostiene come principio cardine che si deve investire solo negli ambiti di cui si conoscono le dinamiche.

Credo che questo sia un principio assolutamente fondamentale.

Un professionista, come in questo caso il Trader Sportivo, non è un tuttologo, e non si lascia coinvolgere in qualsiasi tipologia di evento. Al contrario, lui conosce molto bene degli ambiti ben precisi e si muove all’interno degli stessi.

Qual è la competenza specifica di uno Sport Trader? La sua attività consiste essenzialmente nel dare una lettura corretta all’andamento di un evento sportivo, e nell’agire di conseguenza in termini di investimento. Per leggere correttamente un evento sportivo è quindi necessaria una conoscenza approfondita delle dinamiche dell’evento stesso e dello sport in questione.

Ad esempio, personalmente, pur essendo appassionato di tutto il Calcio a livello mondiale, focalizzo i miei investimenti solo sui principali campionati europei (Inghilterra, Italia, Francia, Spagna e Germania), rispetto ai quali possono contare sulle mie competenze specialistiche.

6. Metodo

Non esiste un metodo universale che agevoli il diventare un trader sportivo, né tantomeno una formula magica.

Ma allo stesso tempo non esiste alcun professionista senza un proprio metodo codificato.

Il metodo è soggettivo, individuale, costruito grazie ad anni di sperimentazioni ed errori, spesso costosi, e soggetto a costante ottimizzazione e miglioramento.

Anni fa, quando ho iniziato ad avere la consapevolezza di poter trasformare questa passione in lavoro, ho subito compreso l’esigenza di una metodologia codificata. Rigida, spesso difficile da rispettare e causa di insofferenza, ma indispensabile per creare quella forma di disciplina davvero essenziale per un Trader Sportivo.

Poi nel tempo quel metodo sicuramente troppo rigido (ma funzionale) si è alleggerito e aperto a delle “variazioni sul tema” che ne hanno aumentato le performance. Ma nella fase iniziale è stato essenziale e mi ha aiutato a costruire la mia professionalità e una solida base lavorativa.

7. Resilienza

La Resilienza è definita in psicologia come la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà.

Per chi vuole diventare Trader Sportivo la resilienza rappresenta sicuramente un punto di forza, in un mondo che non offre certezze ed espone a fasi difficili determinate dalla varianza o dalle bad run. In questo caso l’esperienza, la visione a lungo termine, la tenacia e la consapevolezza di sé e dei propri mezzi sono fondamentali.

La resilienza si allena, proprio come ogni altra caratteristica psicofisica del proprio corpo.

Come si allena? 

Nel mio caso ho trovato molto utile conoscere teoria e tecnica dei processi mentali che influenzano i processi decisionali, al fine di migliorarli e di renderli sempre più resistenti all’evento o al periodo stressante.

Ma la sola teoria come in tutti i campi non basta, perché il vero allenamento, come nelle prestazioni atletiche, è determinato dalla ripetizione del gesto. Di conseguenza, nel caso dello Sport Trading, è importante imparare a gestire i momenti fisiologici di difficoltà: dopo averli affrontati con lo spirito giusto, e anche superati e vinti, si acquisisce quella consapevolezza delle proprie potenzialità che non può mancare in questo tipo di professione. 

8. Umiltà

Atteggiamento umile, autocritico e aperto al cambiamento come forma di miglioramento: questo è essenziale in un settore in continua evoluzione come lo Sport Trading.

Il termine e la definizione (in inglese) di coachability rendono meglio l’idea:

Coachability is the combination of the mindsets and behaviors for continuously integrating feedback to drive growth and change within ourselves.

In questo mondo i feedback sono dettati dai i dati che devono sempre guidare il professionista al miglioramento attraverso un approccio autocritico e costruttivo.

Come descritto in precedenza costruirsi una propria Metodologia è fondamentale per affrontare con profitto questo tipo di attività. La costruzione di un buon metodo richiede necessariamente la capacità di imparare dagli errori, che a sua volta richiede la capacità di umile autocritica. Nel mio caso non è stato difficile essendo da sempre predisposto all’apprendimento e al cambiamento, intesa come continua possibilità di migliorarmi, sotto tutti i punti di vista.

Socrate affermava “Io so di non sapere” per predisporre se stesso alla totale apertura nei confronti dell’apprendimento, e personalmente ho da sempre fatto mio questo concetto.

9. Supporto esterno

Per chi si cimenta a livello professionale in questa professione credo sia fondamentale avere dei propri punti di riferimento, siano essi amici o familiari.

L’uomo è un’animale sociale e come tale non può vivere in isolamento.

Un Trader Sportivo tende solitamente a condividere poco della propria attività, per tanti motivi: dalla sensibilità dei dati finanziari in questione, fino ad un pregiudizio nei confronti di un settore spesso accostato, a torto, al mondo delle scommesse e del gioco.

Per questo motivo è naturale per un professionista condividere con pochi intimi la quotidianità di un lavoro molto stimolante ma a tratti stressante, e l’appoggio di quei pochi è essenziale.

Per quanto mi riguarda ho avuto la fortuna di beneficiare, sin dai primi esperimenti, dell’appoggio incondizionato della mia compagna, allora fidanzata e adesso moglie, che mi ha sempre sostenuto e mai ostacolato, soprattutto nei momenti difficili.

E se sono qui a scrivere questo blog lo devo in gran parte a parte a lei.

10. Predisposizione alla Mobilità

Se da un lato uno Sport Trader ha l’invidiabile possibilità di vivere ovunque ci sia una connessione internet, dall’altro ha la sfortuna di lavorare in un contesto legislativo e fiscale destrutturato e spesso ostacolato.

Non tutti i paesi infatti consentono al professionista del settore di utilizzare piattaforme professionali (betting exchange / betting brokerage) e soprattutto di regolamentare fiscalmente le sue entrate.

Personalmente è questa la motivazione che ha guidato il mio fortunato trasferimento in Slovenia, un paese moderno, aperto e libero, che mi permette di esercitare questa professione.

Al contrario in Italia avrei dovuto lavorare in un panorama di illegalità: assolutamente demotivante e ingiusta nei confronti di chi ha l’abilità di praticare con profitto questa bellissima attività.

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