Il primo giorno di ogni anno rappresenta per me non solo un momento di riflessione personale, ma anche l’occasione per un’analisi dettagliata dell’anno appena concluso nel mondo dello Sport Trading.
Quest’anno, per la prima volta, ho avuto un compagno di analisi diverso: Chat GPT. Utilizzando questa avanzata intelligenza artificiale, ho caricato il mio file Excel con tutti i movimenti annuali, richiedendo report specifici che mi hanno fornito intuizioni cruciali sulle mie performance.
I vantaggi di un collaboratore di AI
La collaborazione con Chat GPT ha significato un notevole risparmio di tempo e un aumento della profondità delle mie analisi. La mia capacità di elaborazione dati non è più stata un limite: mi sono concentrato sulle domande giuste e questo formidabile assistente mi ha fornito risposte rapide e precise. Questa sinergia ha prodotto un report dettagliato, il cui contenuto (di cui includo alcuni screenshot significativi) ha rivelato aspetti fondamentali della mia attività di trading nell’anno passato.
Grazie a questa analisi, ho potuto:
Identificare una tipologia di movimento, il modello C, meno frequente ma fortemente impattante in negativo sulle mie performance. Questa scoperta mi ha portato a escludere tale tipologia dalla mia strategia per il 2024;
Riconoscere i campionati più e meno performanti. Una sorpresa è stata, ad esempio, scoprire che la Premier League, il mio campionato preferito dove mi ritenevo molto competente, è risultata tra le meno proficue;
Correggere la distribuzione dei miei movimenti futuri basandomi su queste nuove informazioni.
Questa nuova partnership con Chat GPT mi ha permesso di impostare obiettivi per ottimizzare le performance di un anno già positivo come il 2023, riducendo gli errori e valorizzando i punti di forza.
Lo scenario futuro con Chat GPT
In questo modo, si apre un nuovo capitolo nel mio percorso di trader, dove l’integrazione tra intuizione umana e capacità analitiche avanzate dell’AI definisce un nuovo orizzonte di possibilità e successo.
Chat GPT: una soluzione a portata di mano per tutti
Avere una base dati ben strutturata, anche se semplice come un foglio Excel, è vitale per un’analisi efficace. Ti permette di tenere traccia delle tue operazioni nel tempo, osservare le tendenze, identificare i punti di forza e di debolezza, e fare scelte più informate. Una base dati ordinata e aggiornata è uno strumento essenziale per qualsiasi trader professionista, specialmente quando integrata con strumenti di analisi avanzati come Chat GPT.
Gli STEP usati per un’analisi efficace
Formulazione delle Domande:
Definisci quali aspetti delle tue performance vuoi analizzare. Potresti voler sapere, ad esempio, quali sono state le tue migliori e peggiori operazioni, come si sono comportati diversi mercati, o come le variazioni di quote hanno influenzato i tuoi risultati. Essere specifici nelle domande aiuta a ottenere risposte più precise e utili.
Caricamento e Richiesta di Analisi:
Una volta preparato il tuo file Excel, puoi caricarlo durante una sessione con Chat GPT. Successivamente, chiedi a Chat GPT di eseguire analisi specifiche sui tuoi dati. Ad esempio, puoi chiedere di calcolare il ROI (Return on Investment), l’efficacia di determinate strategie, o di identificare tendenze e modelli nei tuoi dati di trading.
Interpretazione e Applicazione dei Risultati:
Dopo aver ricevuto i risultati dell’analisi da Chat GPT, è importante interpretarli nel contesto delle tue strategie di trading sportivo. Usa questi insight per rifinire la tua strategia, identificare aree di miglioramento e prendere decisioni più informate per il futuro. Ricorda che gli strumenti di analisi sono solo una parte del processo decisionale; la tua esperienza e intuizione rimangono fondamentali.
Avrei potuto abbracciare molte attività diverse dallo Sport Trading. Sulla base dei miei interessi e delle mie competenze.
Avrei potuto essere un buon Manager all’interno di un’azienda di medie dimensioni. Avrei potuto essere (forse) un imprenditore migliore se avessi barattato la mia carriera imprenditoriale con la mia libertà. Avrei potuto essere (forse) un imprenditore diverso se avessi vissuto a New York durante la mia adolescenza.
In altri tempi forse avrei anche potuto fare l’alchimista, perché no? Mi ha sempre affascinato l’idea di combinare diversi ingredienti per creare una formula unica.
Invece ho scelto lo Sport Trading.
Perché proprio una disciplina poco riconosciuta, percepita alla stregua di comune gambler (gioco d’azzardo), assolutamente rischiosa e snervante? Perché proprio lo sport trading?
La passione per il Calcio come motore per il mio lavoro
Inizialmente pensavo fosse la passione per lo Sport e per il Calcio. Senz’altro in parte è stato così, ma è interessante capire se sia stato ‘solo’ così.
Ho già sottolineato che considero fondamentale valorizzare i propri interessi e cercare di coltivarli in ogni modo possibile.
La mia passione per il Calcio è testimoniata dalla quantità sempre crescente di palloni, di tutte le forme e colori, che circolano per casa mia. Tra un palleggio e un altro, questi importanti cimeli minano costantemente l’integrità di vetri, soprammobili e del mio rapporto matrimoniale.
Nel momento in cui scrivo, però, sono trascorsi più di 20 anni da quando ho mosso i primi passi nel mondo del Trading. E già 9 anni dall’inizio del mio percorso professionale, segnato dal trasferimento in Slovenia del 2014.
Mi domando come sia possibile che un interesse rimanga così forte e costante a distanza di tanto tempo. Si, amo il calcio, ma così tanto da scegliere addirittura un percorso professionale per tenerlo vicino?
Credo ci sia più di una semplice, seppur importante passione.
La crescita personale come motore per il lavoro
Mesi fa ho letto un libro molto interessante,Il Buddha e Lo Sfrontato di Vishen Lakhiani. Un testo che ho trovato denso di spunti e significati. Non solo in ambito imprenditoriale, ma anche e soprattutto per lo sviluppo individuale.
Tra i tanti concetti interessanti, uno mi ha colpito particolarmente: “il lavoro è il laboratorio principale per la crescita personale”.
Ecco, credo che il mio intero percorso professionale, e in particolare l’attività legata allo Sport Trading, sia stato e sia tuttora esattamente questo. Un laboratorio in cui quotidianamente potermi mettere alla prova e in cui trovare ogni giorno nuove opportunità per sperimentare e migliorare.
Come Trader, ogni giorno mi confronto con sfide, obiettivi e traguardi che mantengono alto il mio interesse e stimolano il mio impegno. Sia di breve sia di lungo termine.
D’altronde cos’è il successo se non fare quello che ti piace e che ti permette di crescere continuamente?
Mindset e Sport Trading sono legati a doppio filo
Ritengo che lo Sport Trading sia un’attività in cui il successo è legato più allo sviluppo di un Mindset che ad una strategia. Direi in un rapporto di 80% per il Mindset e la crescita personale, e di 20% per la strategia.
Proprio per questo motivo sottolineo sempre la centralità della dimensione psicologica per lo sviluppo della professionalità del Trader.
Einstein sosteneva: “Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Non c’è altra via. Questa non è Filosofia, è Fisica.”
Sia chiaro, non credo assolutamente che basti solo questo: per essere un ottimo Sport Trader sono tanti gli ambiti legati al Mindset e alla Psicologia sui quali è necessario lavorare.
Ma sottolineo che lavorare in questo settore mi ha permesso di studiare, sperimentare e concretizzare tanti insegnamenti affini alla teorizzazione di Einstein.
Inoltre, senz’altro lo sviluppo di un buon Mindset non basterà a chi vuole oggi cominciare da zero, nel senso che sarà una base di partenza e non di arrivo. Non da solo, almeno.
Al contrario, sarà senz’altro determinante per chi è già professionista e vuole incrementare il suo livello di performance.
Per me lo Sport Trading è stato infatti un’opportunità di lavoro, ma anche una chiave di accesso per conoscere un mondo fantastico legato alla crescita delle proprie facoltà psicologiche e personali.
Altri settori, fortemente legati all’azione e all’operatività non mi avrebbero permesso di sperimentare.
Teoria e pratica sono ugualmente importanti. L’ho compreso fin dagli esordi del mio percorso lavorativo e lo tengo sempre a mente.
La vera sfida è trovare il giusto compromesso. E per me non è stato automatico farlo.
A 16 anni, durante le scuole superiori, mi sono appassionato al pensiero filosofico, in particolare agli affascinanti percorsi di pensiero di Eraclito e Kant. Tuttavia subito dopo, finite le superiori, mi sentivo già saturo di teoria e pronto a passare all’azione. Inizia subito a lavorare, di fatto abbandonando un percorso universitario intrapreso con poca convinzione.
La verità è che la teoria è nulla senza sperimentazione, ma al tempo stesso la sperimentazione è molto più efficace in presenza di una solida base teorica.
Tutto questo si è reso immediatamente chiaro quando ho incontrato il concetto dii varianza nel 2018, che ha determinato un’importante accelerazione al consolidamento della mia professione di Trader Sportivo.
E tanto è cambiato, soprattutto per la gestione delle variazioni e dell’instabilità periodica.
Wikipedia definisce la varianza di una variabile statistica come una funzione che fornisce una misura della variabilità dei valori assunti dalla variabile stessa. Nello specifico, la misura di quanto essi si discostano “quadraticamente” dalla media aritmetica o dal valore atteso.
Il termine di varianza è stato introdotto nel 1918 da Ronald Fisher e ha sostituito nel tempo la denominazione di “deviazione standard quadratica” utilizzata da Karl Pearson.
In pratica la varianza è una funzione che definisce le fluttuazioni periodiche dai valori medi ed è un concetto fondamentale nello Sport Trading.
Si, perché determina matematicamente l’esistenza di una variabilità rispetto ai valori attesi (in positivo e negativo), anche in assenza di errori tecnici.
Va da sé che quando nel Calcio si dice che episodi fortunati e sfortunati alla fine dell’anno si compensano, si fa riferimento indirettamente al concetto di varianza.
Prima di conoscere questo concetto mi capitava spesso di patire in modo eccessivo, a livello psicologico, un episodio sfortunato.
Non lo accettavo e non lo comprendevo (ho ancora peggio lo etichettatavo come un mio errore) e con questa rigidità emotiva finivo per condizionare anche la qualità delle decisioni immediatamente successive.
Di conseguenza, e inevitabilmente, il mio rendimento globale peggiorava ed io mi ritrovavo in un circolo vizioso di causa/effetto.
Invece la consapevolezza, avallata da una funzione matematica, che nel lungo periodo sfortuna e fortuna si compensano, ha cambiato molto la mia prospettiva.
Nello specifico, ha spostato la mia valutazione, e quindi il mio pensiero, sul mio operato anziché sul mio risultato quotidiano.
Valutare scelte e decisioni
Dal giorno in cui ho scoperto il concetto di varianza, ho introdotto nel mio database una valutazione numerica (da 1 a 10) sulla qualità della mia decisione non considerando il risultato. Una valutazione che di solito eseguo il giorno successivo all’evento: a freddo, in modo da essere il meno condizionato possibile.
Questa valutazione mi aiuta ad analizzare periodicamente la qualità dei miei processi decisionali. A capire quanto sono vicino al modello strategico che mi sono proposto. A riconoscere in modo autocritico le occasioni in cui il risultato è stato positivo nonostante una scelta di fatto sbagliata e viceversa.
Quando siamo coinvolti nel processo si è soliti a dare peso eccessivo alla varianza negativa (quindi agli episodi sfortunati) rispetto alla varianza positiva, a volte prendendosi meriti che non abbiamo di fronte a un risultato positivo.
L’esperienza ci aiuta a riconoscere quanto sia utile essere onesti con noi stessi: i dati oggettivi aiutano a migliorarci e a crescere nel bene e nel male.
È così che l’abilità di riconoscere la varianza diventa una delle abilità più importanti per la crescita delle proprie performance.
Come già detto, considero l’approccio mentale l’aspetto principale di questa attività.
Appare quindi evidente che qualsiasi aspetto volto a stabilizzare e rinforzare l’equilibrio psicologico diventa più che prezioso.
E qui si inserisce la varianza. È davvero importante saperla riconoscere. Riconoscere e gestire.
In questo lavoro il “coraggio” è una componente decisiva.
L’ho capito fin da quando ho mosso i primi passi nel mondo del Trading Sportivo.
È vero che negli articoli di questo blog ribadisco spesso l’importanza della disciplina, della preparazione, del controllo delle emozioni. Tutto giusto, ma non basta.
Questo è un lavoro in cui, me ne sono reso conto subito, tenere il freno a mano tirato fa la differenza tra il profitto e il pareggio.
Avere un metodo solido, una corretta gestione del denaro, stabili routine e processi decisionali strutturati sono essenziali per raggiungere il primo obiettivo di chiunque si occupi di trading sportivo: proteggere il proprio denaro.
Tuttavia, una volta protetto, la differenza tra il pareggio e il profitto è proprio la capacità di andare oltre, di accettare una buona dose di rischio e di fidarsi delle proprie sensazioni.
Tutto facile in teoria, anche perché chi decide di avventurarsi in questo percorso, probabilmente ha già una buona dose di coraggio.
Attenzione ai condizionamenti esterni
Il problema nasce quando il coraggio viene limitato da condizionamenti esterni, quali ad esempio una condizione psicofisica non ottimale o un periodo negativo alle spalle.
Per quanto mi riguarda il primo fattore è una condizione prioritaria, perché stare bene fisicamente e mentalmente è fondamentale anche solo per iniziare a svolgere questo tipo di attività.
Mi capita invece più spesso di filtrare eccessivamente gli eventi su cui investire, non fidandomi delle mie prime percezioni e trovando sempre nuovi elementi oggettivi per non procedere.
Questo è quello che io chiamo “avere il freno a mano tirato”, ovvero troppa prudenza.
Come si può ovviare a questo problema?
Da una parte credo che sia abbastanza fisiologico, e quindi una naturale conseguenza, dopo un periodo di bad run o dopo un errore tecnico particolarmente gravoso. In questi casi si passa all’estremo opposto della prudenza per compensare e trovare di nuovo il tuo equilibrio.
D’altro canto però, tenere ben a mente alcuni fattori aiuta a riprendere una naturale confidenza con il rischio.
☑️ Nulla dipende da un solo evento
Quando ripartiamo dopo una bad run o dopo errori tecnici dobbiamo ricordarci che il singolo evento, la singola scelta, giusta o sbagliata che sia, non possono compromettere l’andamento del lungo periodo.
Il risultato sul lungo periodo è probabilmente compromesso da quello che ci lasciamo alle spalle, ovvero errori tecnici prevedibili ed evitabili.
Ma non dal singolo giudizio su un evento e quindi da una singola posizione.
☑️ I numeri non sono tutto
Spesso dopo un periodo non particolarmente felice diventiamo troppo razionali, poiché non ci fidiamo del nostro intuito e influenziamo la nostra valutazione con criteri troppo oggettivi.
In realtà, sempre quando siamo in una buona condizione psicofisica, dobbiamo fidarci e concedergli almeno tanto valore quanto i dati oggettivi.
☑️ La continuità è importante
Un atteggiamento troppo prudenziale ci porta a investire in meno posizioni, ma soprattutto a saltare interamente alcune giornate, magari povere di alternative.
Tuttavia bisogna sempre tenere a mente che non è importante solo la qualità, ma anche la quantità delle posizioni che apriamo.
Una cosa che ho imparato con il tempo, è quanto sia fondamentale, dopo un periodo non positivo, riprendere immediatamente confidenza con “il campo” anche se le posizioni su cui investiamo non sono perfette al 100% ma le nostre intuizioni ci indirizzano in tal senso.
Per questi motivi mai dimenticare che qualsiasi attività legata al mondo degli investimenti, come nel trading sportivo, necessita di mente leggera e propensione al rischio.
Aspetti che dobbiamo coltivare e allenare costantemente.
Il mondo dello Sport Trading richiede disciplina e costanza per ottenere risultati duraturi e di successo. Le buone abitudini giocano spesso un ruolo cruciale nella carriera di uno Sport Trader professionista, poiché possono influenzare direttamente la produttività, il benessere e i risultati ottenuti.
Tuttavia, per ogni attività che si presta alla ripetitività, la noia è dietro l’angolo. Noia che si può trasformare in cattiva consigliera alterando le scelte corrette di investimento.
Nel corso della mia attività professionale nel mondo dello Sport Trading, ho sperimentato varie sfide e scoperto approcci efficaci che mi hanno aiutato a mantenere alta la produttività e il benessere. In questo articolo, voglio parlarti dei passi che ho compiuto per affrontare la noia della ripetizione attraverso l’instaurazione di abitudini chiave che mi hanno permesso di ottenere risultati positivi.
I miei 7 step per sfuggire alla noia
1. Identificare le abitudini chiave
Il primo passo per costruire buone abitudini nello Sport Trading è identificare le azioni fondamentali che contribuiscono al tuo successo. Queste possono includere l’analisi dei dati, l’esecuzione di strategie di trading, la gestione del rischio e l’auto-valutazione delle prestazioni. Concentrati sulle abitudini che hanno il maggior impatto sulla tua attività e concentrati su di esse.
2. Personalizzare la routine
Ogni individuo ha il proprio ritmo circadiano e preferenze personali. Personalizza la tua routine giornaliera in base a quando ti senti più produttivo e concentrato. Ad esempio, se sei un “mattiniero,” potresti preferire eseguire l’analisi dei dati e la pianificazione delle strategie al mattino presto. Se sei più attivo di sera, potresti dedicare quel momento all’auto-valutazione e all’aggiornamento del tuo diario di trading.
3. Introdurre varietà e sfida
La noia può insinuarsi quando le attività diventano troppo ripetitive. Introduci varietà nella tua routine, incorporando nuove strategie di trading, esplorando nuovi mercati o dedicando del tempo per l’apprendimento di nuovi strumenti e tecniche. La sfida stimola l’interesse e mantiene viva la tua passione per lo Sport Trading.
4. Visualizzare gli obiettivi
Tieni sempre a mente i tuoi obiettivi a lungo termine come Sport Trader. Visualizzarli costantemente ti aiuta a mantenere la motivazione e a comprendere come ogni buona abitudine contribuisce al tuo successo globale. Quando gli obiettivi diventano il motore delle tue azioni quotidiane, la noia della ripetizione svanirà, poiché ogni passo avrà uno scopo ben definito.
5. Rinnovare le routine
Ogni tanto, prenditi del tempo per valutare le tue abitudini e rinnovare la tua routine. Chiediti se alcune abitudini hanno perso la loro efficacia e se nuove opportunità potrebbero migliorare il tuo approccio. Sii disposto a cambiare e adattarti, poiché il mercato sportivo è dinamico, e ciò che funzionava in passato potrebbe non essere altrettanto efficace ora.
6. Collegarsi con la community
Unisciti a gruppi di Sport Trader o comunità online dove puoi scambiare esperienze, idee e strategie con altri professionisti. La condivisione delle esperienze aiuta a superare momenti di stallo e a trovare nuove prospettive per migliorare le tue abitudini. La community può essere un’ottima fonte di ispirazione e supporto.
7. Celebrare i progressi
Non sottovalutare l’importanza di celebrare i tuoi progressi e le piccole vittorie. Riconoscere i risultati positivi ti motiverà a continuare il percorso verso il successo. Premiati quando raggiungi gli obiettivi stabiliti e prenditi del tempo per apprezzare il duro lavoro che hai dedicato per costruire buone abitudini.
In conclusione posso dire che costruire e mantenere buone abitudini nello Sport Trading è fondamentale per il successo e il benessere del trader professionista. Con la giusta combinazione di varietà, sfida, obiettivi chiari e il supporto di una community, puoi evitare la noia della ripetizione e mantenere viva la tua passione per il mondo dello Sport Trading.
Sii disposto a cambiare, adattarti e migliorare costantemente la tua routine per affinare le tue competenze e raggiungere nuovi livelli di successo come Sport Trader professionista.