Sport Trading: matematica o arte?

Davide Renna

Da anni ho osservato il proliferare di metodi per “fare” Sport Trading, tutti proposti come infallibili e necessari.

Guide, manuali, software gestionali… numerose le soluzioni proposte come “le più efficaci” per districarsi nel mondo del trading sportivo verso il suo obiettivo di diventarne un professionista

Soprattutto numeri, presentati come rimedio e possibilità per guadagnare, avere successo e vivere bene.

Il passo successivo, una volta diventato adulto e sulla base delle mie esperienze, è stato chiedermi quanto effettivamente contano i numeri nella vita. 

Sono essenziali (e sufficienti) per chi vuole raggiungere dei traguardi significativi, oppure serve anche altro?

I numeri

Anche se attribuisco molta importanza ai numeri, con cui ho da sempre un ottimo feeling, credo che il loro utilizzo debba essere circoscritto a determinati ambiti.

Senz’altro l’analisi statistica aiuta a restringere con maggior precisione il campo delle possibili scelte, mentre un approccio data driven è funzionale a correggere la propria strategia e migliorarla continuamente, come ho appurato nel corso delle mie esperienze imprenditoriali.

È altresì vero che non si può definire tutto attraverso i numeri e che il sistema non può essere automatizzato del tutto seguendo una logica puramente matematica abbinata allo Sport Trading. La componente umana rappresenta un elemento altrettanto fondamentale, con il suo carico di consapevolezza e di percezioni individuali.

L’intuito

Viviamo in un’epoca storica dominata dalla razionalità e l’errore è cercare di etichettare tutto, ogni minima cosa, attraverso la logica e il raziocinio. Al contrario, il ruolo dell’intuito, delle percezioni, delle sensazioni e di tutto quel che può essere riferito alla sfera della sensibilità personale, viene demonizzato e relegato nell’ambito del superfluo e dell’inutile.

In realtà, invece, è bene coltivare la soggettività, perché da questa parte nobile della nostra psiche possiamo attingere capacità e potenzialità essenziali per il nostro approccio al mondo del lavoro e all’analisi dei dati.

Fidarsi di sé stessi e delle proprie intuizioni equivale a completare la razionalità, che pure è importante ma non esaustiva. 

Un approccio integrato tra le due sfere aiuta infatti a produrre dati e performance notevolmente superiori rispetto al diffuso approccio basato sulla sola razionalità, poiché riesce a cogliere degli elementi raggiungibili solo attraverso la logica emozionale. 

A questo punto è fondamentale imparare a riconoscere queste nostre risorse, a dar loro spazio e a valorizzarle per il contributo che possono offrire. 

Non è semplice ma è possibile e il primo passo è cercare di capire quali siano le condizioni che ci permettono di accedere a tali potenzialità, che in fin dei conti sono già dentro di noi e pagano lo scotto della consapevolezza che ci manca. 

Ma se abbiamo davvero la volontà di scoprire quanto il nostro intuito, assolutamente soggettivo, sia determinante per la riuscita nel lavoro e per il raggiungimento di un equilibrio personale, potremo trarne benefici percepibili nell’immediato.

L’arte di questa professione

La verità come sempre sta nel mezzo: credo sia corretto utilizzare la matematica e la razionalità all’interno dello Sport Trading per identificare e restringere il campo d’azione. 

Definire binari indispensabili per una profittabilità nel lungo periodo rimane comunque un imperativo categorico per ottenere risultati tangibili e concreti, questo è importante sottolinearlo. Nello Sport Trading come in altre professioni di tipo imprenditoriale.

Ma all’interno di quei binari ritengo possa essere interessante e appagante muoversi anche con creatività, lasciando spazio alle sensazioni personali e alle percezioni più profonde che ognuno di noi ha dentro di sé. 

Solo così è possibile procedere nella direzione di trasformare il proprio lavoro in una forma d’arte unica. Unica proprio perché è la componente soggettiva a renderla non replicabile. 

Nello Sport Trading, matematica, scienza e intuito sono quindi elementi strettamente interconnessi per creare una professionalità solida e ben definita, e raggiungere gli obiettivi prefissati. Basta imparare a dosarli e ad assegnare a ognuno il posto che merita.

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