La prima paura che ho incontrato nel mio percorso di autoanalisi è stata proprio la paura del successo.
La sua stessa esistenza sembra andare contro la logica comune. Perché mai una persona sana di mente dovrebbe aver paura di raggiungere il successo?
Eppure la paura del successo (chiamata anche paura della riuscita o nikefobia) è più comune di quanto non si pensi.
E ad oggi mi è quasi incredibile ricordare che questa paura mi ha limitato per quasi 20 anni, in diversi ambiti.
Solitamente si mostrava in modo sadico, attraverso l’autosabotaggio.
In pratica ogni volta che arrivavo ad un livello di successo più alto del normale, inevitabilmente mi imbattevo in una circostanza imprevista. Oppure commettevo un errore stupido, che demoliva tutto e mi obbligava a ripartire da zero.
Anche durante l’adolescenza, nel mio percorso scolastico e nello sport, sono sempre stato quello molto bravo e talentuoso che ci andava vicino. Ma a cui mancava sempre qualcosa.
In qualunque ambito mi cimentassi, ottenevo ottimi risultati: partivo benissimo (solitamente a razzo), facevo poca fatica e arrivavo sempre a un passo dal successo completo.
La verità è che il successo fa paura. Oggi lo so.
Perché il successo fa paura?
Il successo fa paura a te stesso e agli altri, perché ti cambia radicalmente, ti allontana da quello che sei stato fino a quel momento e da come gli altri ti vedono e ti vogliono vedere.
Con il successo hai il centro dell’attenzione, come un bambino di 3 anni che riceve tutte le attenzioni, che può desiderare tutto e ottenere tutto. E questo fa paura.
Fa paura pensarsi diversi, fa paura esporsi, non solo alle (poche) ammirazioni ma anche e soprattutto alle (tante) invidie.
Successo vuol dire completa “Libertà” e questo ad alcuni può fare spavento.
Nel mio caso non direttamente, perché ho sempre ambito a raggiungere il successo. Ma magari a chi vorrebbe che restassi sempre uguale.
Purtroppo sono cresciuto in un contesto culturale ed educativo in cui il successo è sempre stato ostacolato. A differenza del contesto educativo americano, ad esempio, in cui il successo è la massima aspirazione, è alla portata di tutti e viene supportato e stimolato continuamente.
Come raggiungere il successo?
In Italia tutte le istituzioni che concorrono alla formazione di una persona ostacolano in qualche modo il successo. Dallo Stato che preferisce avere dipendenti pubblici senza libertà di pensiero piuttosto che imprenditori lungimiranti, alla Scuola che non insegna l’ambizione, che non coltiva il sogno del bambino o dell’adolescente. Fino ai Genitori, che vorrebbero i loro bambini sempre uguali e sempre vicino casa.
Se hai successo diventi libero, e questo fa paura. (D’altronde l’erba voglio esiste solo nel giardino del Re, ti dicono… giusto??)
Succede quindi che, in modo inconsapevole, percepisci i rischi di un successo, i rischi di deludere chi ami, i rischi di cambiare Stato o i rischi di rinnegare i tuoi principi educativi.
E allora è più facile autosabotarsi.
Come ho risolto il problema
Come dice Igor Sibaldi, ponendosi le domande. Ed ecco alcune delle mie:
- Sei pronto ad esporti?
- Sei pronto ad avere il centro dell’attenzione?
- Sei pronto ad essere invidiato e criticato?
- Sei pronto a poter desiderare tutto quello che vuoi?
- Sei pronto ad allontanarti da chi vuole che tu rimanga sempre lo stesso?
- Sei pronto ad aggirare gli ostacoli di chi ti metterà i bastoni tra le ruote?
- Sei pronto eventualmente a cambiare Stato?
- Sei pronto a cambiare il tuo pensiero?
- Sei pronto a realizzare la vita che (solo tu) vuoi?
Quando ho risposto con un “Sì” convinto ed emozionato a tutte queste domande è iniziato il mio personale viaggio verso successo!
Davide Renna è un imprenditore ed esperto di trading sportivo, dedicato a promuovere la crescita finanziaria e l’innovazione.